26 Aprile 2024

VISITA ALLA MOSTRA REALIZZATA DAGLI ALUNNI DELLA SEZIONE CARCERARIA ALLESTITA NEL MASCHIO DA PARTE DELLE CLASSI 4ASU, 4BSU E 5ASU, ACCOMPAGNATI DALLA PROF.SSA OLIVERI FRANCESCA, LUCILLA STEFANI E SCARINGELLA MARIANGELA

24-10-2022 08:39 - Rassegna Stampa
Il giorno 6 ottobre gli alunni e le alunne delle classi 4ASU, 4BSU E 5BSU, accompagnati dai rispettivi insegnanti, hanno potuto visitare la mostra collettiva dal titolo Includio che dal 18 giugno 2022 è stata allestita presso la Torre del Maschio di Volterra. Si tratta del primo progetto espositivo della sezione carceraria del Liceo artistico Carducci di Volterra.

La mostra si compone di due differenti percorsi artistici intitolati La Babele delle artie Finestre sull’arte. L’idea di questa mostra nasce dall’esigenza di chi crea opere artistiche di esporre e consacrare l’espressione del sé agli altri. All’inizio dell’anno scolastico 2021/22 uno studente della sezione carceraria del liceo artistico mostra a un docente i suoi lavori di argilla e confida il desiderio di esporre le sue opere. La sfida viene accettata in primis dai docenti d’indirizzo, nonché dal consiglio di classe e dalla dirigente, a patto però di poter coinvolgere anche le altre classi. L’obiettivo di questa mostra è stato, non solo poter mostrare pubblicamente le opere degli studenti, come espressione della propria creatività, ma dare la possibilità di trasmettere visioni, sogni, emozioni, speranze a persone recluse, che hanno sia il desiderio che il bisogno di dimostrare che nonostante tutto dentro di loro c’è ancora umanità e senso della bellezza.

Inoltre un altro scopo era di attivare un dialogo tra gli studenti e il mondo esterno, tra gli studenti di “dentro” con gli studenti “di fuori”, attraverso appunto visite guidate, in questo percorso i ragazzi sono stati accolti dal responsabile della scuola all’interno del carcere, il sovraintendente Massimo Pettorali che gentilmente ci ha introdotto al luogo in cui ci trovavamo.

Vengono qui di seguito riportate alcune impressioni degli studenti e delle studentesse delle classi 4BSU e 4ASU senza troppi filtri:



· “Aver avuto l’opportunità di entrare in questo territorio è stato molto interessante, ma soprattutto lo è stato perché attraverso le opere viste, abbiamo potuto osservare che anche i carcerati hanno bisogno di esprimere sè stessi.”

· “Spesso dimentichiamo che i carcerati sono delle persone, persone che hanno commesso errori grandissimi ma pur sempre persone. Esseri umani con una famigliafuori, dei talenti e delle passioni. Non sono sicuramente giustificati per ciò che hanno fatto ma abbattiamo l’idea che chi sta dentro il carcere è “un’animale fannullone”.

· “La mostra mi è piaciuta molto, in particolare le opere al piano terra e la finestra all’ultimo piano con le farfalle di plastica intorno. L’unica pecca riguarda l’esposizione che se fosse stata eseguita da uno degli autori, mi sarebbe piaciuto di più”.

· “Sono piacevolmente colpita dalla bellezza di queste opere e dal significato che si portano appresso. Le opere e le idee sono molto originali e l’ambiente dove sono state esposte ha fatto sì che alcune di queste arrivassero ancora più direttamente”.

· “Mi ha molto colpita il piano pieno di finestre dove si contrastava il senso di libertà e il senso di non poter uscire. La finestra con le farfalle è stata una delle opere di maggior impatto, perché trasmetteva la speranza di poter uscire ed andare ovunque, evadere da quella finestra che ogni giorno si è preso gioco della sua libertà. Le farfalle non avevano nessun peso, nessuna preoccupazione che l’abbatta, loro erano il senso puro della spensieratezza”

· “E’ stata un’esperienza molto bella e interessante, soprattutto per il fatto che dietro alla mostra vi era il lavorodei carcerati che, anche se hanno un passato buio, hanno saputo dare vita a qualcosa di bello”.

· “Esperienza interessante che fa vedere le abilità, la produttività, capacità artistiche di chi sembrava averle perse”.

· “Un’esperienza bella e toccante; è stato bello vedere attraverso le opere, gli stati d’animo dei carcerati”.

· “E’ stata un’esperienza profonda, capace di farti immedesimare in stili di vita opposti alla mia attraverso le opere concrete”

· “E’ stata un’esperienza molto bella che mi ha colpito, poter vedere opere così espressive fatte da queste persone è stato molto emozionante. Attraverso queste opere ho cercato di immedesimarmi in loro e comprendere i loro sentimenti”

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